Ad ogni età, indipendentemente che si parli di nutrizione della donna o di nutrizione per bambini, va associata una certa dose di prevenzione e attenzione, soprattutto in tema di sana alimentazione. I soggetti più fragili e sensibili, da questo punto di vista, sono soprattutto gli anziani. La maggior parte di nutrizionisti e dietologi è d’accordo sull’attuazione di una dieta per anziani plasmata caso su caso, ma universale in termini concettuali.
Alcuni consigli per gli anziani!
Una buona dieta settimanale per anziani comprende certamente una colazione a base di latte parzialmente scremato, orzo e frutta fresca. Questo aiuta ad affrontare al meglio e con una buona dose di energia le prime ore di una giornata.
A pranzo si può ricorrere ad un primo con le verdure, accompagnato, magari, da pesce o carne magra per aumentare l’introito proteico degli anziani che per un rallentamento dell’attività digestiva e masticazione tendono a consumare pochi cibi proteici. Come formaggi spalmabili sono consigliabili soprattutto stracchino e philadelphia.
Verdure, legumi e petto di pollo si adattano bene ad una cena dove non è il caso di appesantirsi troppo, onde evitare di creare disturbo al sonno. La carne bianca in generale, così come le zuppe e i brodini vegetali sono dei validi alleati per la cena. Per quanto riguarda lo spuntino e la merenda si consigliano: yogurt, frullati, frutta fresca.
Dopo una certa età la linea alimentare da mantenere deve essere ancora più rigorosa e ferma. Una dieta settimanale può aiutare la persona anziana a gestirsi meglio sotto questo profilo e mantenere sotto controllo i propri valori diagnostici.
Innanzitutto vanno stabiliti quali sono gli alimenti da evitare. La frutta e il miele che presentano alto indice glicemico devono essere consumati con cautela. L’assunzione indiscriminata può condurre alla formazione di possibili infiammazioni o obesità.
Fare attenzione, inoltre, a formaggi, latticini, prodotti caseari e carboidrati raffinati soprattutto per gli anziani diabetici.
Inoltre non dimentichiamo di introdurre l’acqua, magari tramite tisane e zuppe poiché il senso di sete negli anziani è molto ridotto.
Si può stilare una dieta per anziani allettati?
Innanzitutto, una buona dieta per anziani allettati comprende certamente l’assunzione di molti liquidi, così come consigliano gli esperti. Bere 1 litro di acqua al giorno deve essere la consuetudine. Partire dalla mattina presto fino alla sera tardi per mantenere costante il desiderio da questo punto di vista.
Le bevande gassate sono assolutamente sconsigliate, così come la caffeina. Brodo e verdure sono, invece, grande veicolo di vitamine e, dunque, fanno proprio al caso di una dieta per anziani.
La frutta come spuntino è perfetta. Che sia al mattino o al pomeriggio fa poca differenza, così come lessa o centrifugata. Questo dipende in buona parte dalle condizioni dell’ammalato.
I legumi e i cereali favoriscono un’intensa e benefica attività digestiva e intestinale. Carne e pesce da mangiare almeno due volte a settimana, ma alternandole con formaggi stagionati, ad esempio grana padano o parmigiano.
Gli integratori possono favorire l’assunzione di proteine negli anziani allettati, ma è meglio prenderne in piccole dosi, senza esagerare. In ogni caso sempre utile chiedere il parere del proprio medico in questo senso.
Gli anziani sono una categoria a maggiore rischio se si trovano allettati e, dunque, non completamente autosufficienti. Un problema che si pone ancor di più dal punto di vista alimentare.
Per loro una dieta diventa un aspetto vitale e da monitorare in tutto e per tutto. Una buona alimentazione non fa altro che migliorare la qualità di una vita fragile.
Il corpo sente necessità ancora più impellenti e ha bisogno, dunque, di potersi rigenerare in un certo modo. Queste problematiche relative ai malati gravi impongono scelte che includano un basso impatto calorico sui soggetti e un percorso nutrizionale adeguato.
In cosa consiste la dieta per anziani obesi?
Una buona dieta per anziani obesi comprende certamente una restrizione di fondo commisurata alle proprietà energetiche di cui ha bisogno ogni individuo. Come accade anche per chi è soggetto all’obesità infantile.
L’importante è consumare almeno 5 pasti nell’arco di una giornata, tra cui 2 spuntini. Tra questi risultano determinanti secondi piatti come pesce, legumi e carni magre, magari abbinati ad una bassa quantità di cereali.
Il minestrone di verdura e la frutta sono portate essenziali per un anziano obeso. In generale si consiglia il consumo di una base proteica su scala quotidiana compresa tra 0.8 e 1 g per Kg. I carboidrati assunti devono essere, rispetto al totale delle calorie, di almeno il 45%. Da evitare in assoluto cibi come dolci, panna, burro, alimenti in scatola, insaccati e dolcificanti.
Gestire lo stato di obesità nei soggetti anziani è ancor più difficile considerando la motilità più limitata, pertanto in questo caso entrano in gioco responsabilizzazione e informazione adeguata su cosa mangiare e quanto mangiare.